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"Un quadro familiare, un marito ed una moglie, in bilico fra un passato cupo e doloroso, fatto di dittatura e persecuzioni, ed un futuro ancora incerto, ricco di promesse, ma forse non di giustizia: in mezzo tra i due, c’è il presente, un presente in cui la dittatura è stata sconfitta, e Gerardo, dopo aver subito le torture del regime, è stato incaricato di condurre le indagini sui crimini dello stesso. [...] Un interessante ritratto di quella che potremmo definire una società post-distopica, in cui il passato soffia ancora i propri mali sul presente, venendo letteralmente proiettato sulla scena, mentre il futuro pare solo una lucina fioca e lontana."

- Milanoteatri - Manuele Olivieri -

http://www.milanoteatri.it/it-festival-le-recensioni/

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"Un nuovo volto della Storia è anche quello che conclude il ricco programma di ITFestival. Dalla Russia siamo in uno dei molti Paesi feriti da una dittatura, costretti a confrontarsi con un taglio impossibile con il passato, da un buio da cui è impossibile riemergere, e non basta circondarsi di una casa bianca. La verità rende liberi di Spazio verticale dice quando sia sottile la distanza fra le vittime e i carnefici quando tutto ricomincia. L’unico modo per liberarsi davvero ? affrontarli, perché chi ha torturato può essere lo stesso che ricostruisce in tempo di pace. È facendo i conti con sè stessi che si costruisce. Un tempo breve penalizza un testo ricco e complesso, che coi lavori presentati a IT ha in comune possibilità pronte ad esplodere. Una peculiarità che fa di IT un festival vitale per la città e in se stesso, e che permette al festival di chiudere i suoi conti da vincente."

- Art a part of culture - Chiara Palumbo

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