ELETTRA - The brink
Studio
Ideazione, adattamento e regia
di
Lara Franceschetti
con
Maya Castellini - Alessandro Conversano - Ilaria Felter - Edoardo Ferrari - Sara Fiandaca - Silvia Iacobucci - Ginevra Masini - Giovanni Moreddu
Nicola Soldani - Giulia Sciarrabba
Genitori che odiano i figli. Figli che uccidono i genitori. Quale conflitto può essere così
grande da regalare la morte a chi, in cambio, dona la vita? La carta stampata non riesce più a contenere notizie come queste: troppo surreali, troppo numerose. Spesso, di fronte a certi avvenimenti ci si difende automaticamente nascondendosi, alzando il volume al massimo per non sentire niente. A distanza di 18 anni dal caso di Novi Ligure, il delitto di Susanna Cassini da parte della figlia Erika e dell’allora fidanzato Omar ancora suscita un importante interesse mediatico. E non smette di porre un unico interrogativo: perché? In che punto dell'ingranaggio il legame di sangue si spezza, coagula e, infine, marcisce? Domande universali che ci siamo posti anche noi, un gruppo di attori di poco più di vent’anni, e alle quali "ELETTRA – the brink" vuole essere un germe di risposta.
Perché “Elettra”? Perché ci sembra il classico più attinente alla tematica alla quale ci stiamo avvicinando, il giusto compromesso fra contemporaneità e antichità, in cui sia
i personaggi maschili che quelli femminili possano essere studiati e farci crescere.
Perché “The brink”? Per il confine fra lucidità e follia, decisione e rinuncia dei protagonisti con un baratro infinito sia davanti che dietro.
Lo studio prende spunto dal mito classico di Euripide e Sofocle per poi basarsi sulle
riscritture moderne di Yourcenar, Hofmannsthal, Sartre e “Gabbie” di Massini fino alla
ricerca di una nuova drammaturgia. Abbiamo incontrato il testo per la prima volta nel
luglio 2019, durante un workshop di approfondimento sul metodo della Verticale del
Ruolo di J. Alshitz. Stiamo affrontando l’analisi della trama, dei personaggi, delle
differenti scritture attraverso questa metodologia. Coordinati da Lara Franceschetti, ci
stiamo approcciando ai vari ruoli ricercandoli prima fisicamente poi scoprendone il
verbo, l’istinto primario che li caratterizza in ogni piéce. Il risultato è un lavoro “a
quadri” che cerca di presentare gli intrecci familiari uno ad uno: Oreste-Elettra, Elettra-
Clitennestra, Clitennestra-Egisto, Oreste-Egisto. L'analisi tenta di riflettere una fetta di
giovani dominati da una contraddizione primaria che non riescono a sbrogliare e che si esterna in diversi modi. Di rimbalzo, anche i nodi dei meno giovani vengono al pettine: insicurezze, fragilità, traumi soffocati affiorano uno per uno. E poi la voglia di
rimediare. O la necessità di farlo? Con un pentimento espresso, autentico o fasullo che
sia. Per sentirsi bene con sé stessi ma soprattutto con gli altri. Per sentirsi bene anche
quando ormai è tutto finito. Perché tutto può ancora ricominciare, da quel ciglio
sospeso tra la vita e la morte. E la scelta è solo nostra: avanti o indietro?
La nostra speranza è che, continuando a praticare, a integrare il lavoro con altri testi e
altra sperimentazione, il progetto continui riuscendo quindi a confezionare un materiale
che possa essere messo in scena.